Esistono cibi da evitare dopo lo sbiancamento dentale? Certo, lo stesso vale per alcune bevande. Queste indicazioni sono simili per la pulizia dei denti ma ancora di più per lo sbiancamento perché qui parliamo di un intervento estetico.
Mentre la pulizia dentale, nota anche come detartrasi, oltre a togliere le macchie si occupa anche di rimuovere tracce di placca e tartaro che possono provocare carie e parodontite (piorrea), lo sbiancamento dello smalto si rivolge al recupero del colore originale dei denti.
Automaticamente questo rende lo smalto particolarmente sensibile a cibi e bevande che macchiano. Quindi, cosa eliminare dal menu quotidiano per evitare di vanificare il lavoro?
[toc]In cosa consiste lo smacchiamento dentale?
Prima di scoprire quali sono i cibi da evitare, è giusto approfondire alcuni punti. Lo smacchiamento dentale è un servizio professionale che permette di recuperare il giusto colore dello smalto grazie a metodi che variano in base alle necessità.
Esistono trattamenti sbiancanti da studio e domiciliari, in alcuni casi si tentano anche dei metodi fai da te, rimedi casalinghi e naturali che si basano con bicarbonato e altre sostanze. Ma sono delle soluzioni da evitare definitivamente per scongiurare danni allo smalto.
Quali cibi e bevande evitare dopo lo sbiancamento?
Andiamo subito al dunque: cosa non puoi mangiare dopo l’operazione di sbiancamento dello smalto dentale? La lista degli alimenti da evitare comprende soprattutto frutta e verdura colorata, con alto potere di pigmentazione. Tra i vegetali che macchiano i denti troviamo:
- Pomodori.
- Ciliegie.
- Frutti di bosco.
- Spinaci.
- Barbabietole.
- Limoni.
Oltre alle verdure colorate bisogna evitare anche quelle particolarmente acide (come appunto i limoni). A tutto questo si aggiungono altri alimenti come cioccolata (anche bianca), salsa di soia e liquirizia che tendono a macchiare lo smalto e che dopo lo sbiancamento possono vanificare l’operato delle sostanze smacchianti. Cosa evitare come bevande?
- Caffè.
- Tè.
- Vino rosso.
- Bevande colorate.
- Tisane.
A tutto questo si aggiunge l’indicazione di base: evitare il fumo di sigarette, sigari e pipe. Dopo quanto tempo possiamo ricominciare a mangiare o bere questi alimenti? Meglio aspettare le 72 ore dopo il trattamento sbiancante per evitare la ricomparsa di macchie.
Cosa mangiare dopo lo sbiancamento dentale?
Se ci sono dei cibi e delle bevande da evitare, è chiara una preferenza inversa. Cosa mettere a tavola nei giorni successivi allo sbiancamento dentale? Bisogna preferire alimenti bianchi e non pigmentati in modo artificiale e naturale:
- Carni bianche.
- Pesce.
- Yogurt.
- Latte.
- Formaggi non affumicati.
- Mele.
- Pere.
- Patate.
- Cavolfiore.
- Riso.
- Pasta non integrale.
Ovviamente come bevanda è l’acqua ad avere un posto di riguardo. Altro accorgimento che dovrebbe sempre essere al centro delle tue attenzioni: l’igiene orale da mantenere a casa.
Lavare i denti 3 volte al giorno ti aiuta a mantenere i denti bianchi. Questi consigli di alimentazione aiutano sempre a preservare il colore dello smalto, a prescindere dallo sbiancamento. Ma dopo quest’operazione è ancora più importante.
Perché i cibi macchiano dopo lo sbiancamento dentale?
Sappiamo che determinate abitudini sono sempre nocive per la pigmentazione dei denti, e che il caffè o il tè sono bevande che a lungo andare provocano macchie gialle tendenti al marrone sui denti. Però dopo lo sbiancamento lo smalto è più sensibile e assorbe con maggior facilità le sostanze che determinano una pigmentazione delle superfici.
Quanto dura lo smacchiamento dentale professionale?
Lo smacchiamento dei denti può durare anche 2 anni ma dipende dalle abitudini individuali. Oltre alle prime 72 ore, si dovrebbero sempre evitare eccessi di fumo, caffè, tè e altre sostanze macchianti. Ricorda, però, che lo sbiancamento professionale di protesi fisse e mobili, faccette corone devono essere affrontate in modo differente dal dentista.
In ogni caso è possibile ripetere l’operazione dato che lo sbiancamento dentale non è pericoloso per lo smalto, non ha controindicazioni e al massimo porta un po’ di sensibilità.